Un documento della DIA (Defence intelligence Agency) degli Stati Uniti, datato 12 agosto 2012 e all’inizio classificato “Secret/Noform”, è stato reso pubblico lo scorso 18 maggio, su richiesta della fondazione Judicial Watch. Il documento dimostra come gli Stati Uniti disponessero di adeguate informazioni sul campo rispetto alla consistenza dell’ISIS e sulle capacità militari dell’organizzazione terroristica. Tuttavia l’organizzazione terroristica viene considerata non come una minaccia ma una “risorsa strategica” per isolare la Siria e mettere in crisi il suo governo. Infatti, non viene esclusa la possibilità di formare uno stato di matrice ideologica salafita (funzionale agli interessi statunitensi nella regione mediorientale).
Al punto 8.C: “Se la situazione degenera c’è la possibilità di dichiarare un principato salafita aperto o segreto nella Siria orientale (Hasaqa e Dayr al-Zur, questo è esattamente ciò che le potenze che sostengono l’opposizione vogliono per isolare il regime siriano, considerato una profondità strategica dell’espansione sciita (Iraq e Iran) (…)”
In un altro paragrafo si segnala che il governo di Assad continuerà a mantenere il controllo dei punti strategici del territorio e pertanto, si raccomanda la creazione di una zona di sicurezza a ridosso del confine siro-iracheno, per continuare la “guerra per procura” e mantenere un elevato livello di tensione. Quello che emerge dai documenti dell’intelligence americana è proprio la scarsa volontà di contrastare lo Stato Islamico, perché come Al Qaida in passato, agitare lo spauracchio dei terroristi pronti a colpire in ogni angolo del pianeta è utile per consolidare le proprie posizioni di potere. D’altronde chi ha liberato nel 2007 da Camp Bucca, il sedicente califfo Al Baghdadi? Continuano a mentirci.
qui trovate il documento declassificato